Metodo - 3lifecoaching

In tal senso, la dinamica relazionale che si instaura tra coach e coachee è un' alleanza per il raggiungimento dell’obiettivo; il coach infatti si configura come un allenatore dell’Essere del cliente, delle sue potenzialità e dei suoi doni, un motivatore del raggiungimento di risultati straordinari.

Occorre rilevare che a ben vedere, il lavoro sulla motivazione fatto dal coach secondo il Metodo ITLC, muove dalla definizione del conflitto per individuare uno dei tre ambiti da cui far iniziare l’attività di coaching, nello specifico ad esempio, se una donna dopo qualche mese dal parto, non riconosce e accetta il suo fisico, il coach avvierà il processo di coaching proprio attenzionando la dimensione fisica, se un uomo intende lavorare sulla gestione della rabbia, il coach lavorerà in primis sul piano razionale e infine, se un soggetto non riesce più a trovare energia nel vivere il suo quotidiano e si sente svogliato, allora in questo caso il coach inizialmente opererà sulla sfera spirituale e vocazionale del suo cliente.

Il coaching in tale prospettiva è un cammino di cambiamento e di mutamenti condiviso con il cliente, mediante cui quest'ultimo ridefinisce la sua visione della vita, scopre i propri valori, le proprie credenze, i propri vissuti, i comportamenti e le capacità funzionali e non funzionali rispetto alla propria missione, avvalendosi di una visione dell’individuo dotato di corpo, anima e spirito.

Il coaching così ideato si fonda sul processo dell’apprendere, del co-creare la realtà, dell’interpretare la realtà da protagonisti, significa apprendere capacità trasferibili in diversi contesti.

Il metodo del Coaching ITLC  promuove la “trasformazione” dell’osservatore, ovvero la trasformazione del suo modo di essere, di interpretare e di agire attraverso il linguaggio come strumento che genera significati, realtà e condivisione.

Emblematico in tale accezione è un proverbio indiano: “Niente è cambiato. Solo io sono cambiato. Pertanto tutto è cambiato”.